Lipchitz fu molto stimato da grandi architetti, sia in Francia (Pierre Chareau, Le Corbusier o Robert Mallet-Stevens), che negli Stati Uniti. Paradigmatico è il lavoro con Philip Johnson per la Roofless Church di New Harmony, in Indiana, per cui realizzò la scultura Between Heaven and Earth e le porte d’ingresso.
La scultura rappresenta un intreccio di esseri umani che si aprono, sostenendo una specie di struttura a forma di cuore invertito, nella quale appare una figura senza volto, sorretta o pendente dal becco di una colomba. Dalle masse umane intrecciate si crea un movimento ascendente: alcuni la considerano una composizione astratta che parla del passaggio dalla materia allo spirito, altri la vedono come un tema cristiano con angeli, la Vergine e lo Spirito Santo. Sono aspetti ricorrenti nella tematica di Lipchitz, che mescola i temi ebraici con quelli cristiani e con la mitologia greca, e li reinterpreta come in una sinfonia plastica.
Quest’opera fu pensata in un primo momento per la chiesa di Notre Dame di Liesse in Francia (1948-1955), poi per l’abbazia di Saint Columba a Iona in Gran Bretagna (1959) e in un’ultima interpretazione con il titolo Between Heaven and Earth appunto per la Roofless Church (1966), per la quale Lipchtiz realizzò anche le porte di ingresso, pensando a un tempio aperto a tutti i tipi di spiritualità. Nel mondo multiculturale, multietnico e multireligioso la diversità deve essere uno stimolo per continuare ad approfondire sempre di più la conoscenza, sia scientifica che artistica: questo è il messaggio di Lipchitz.
L’iscrizione in inglese della scultura dice:
“Jacob Lipchitz, Jew, faithful to the religion of his ancestors, has made this Virgin for the better understanding of human beings on this earth so that the Spirit may prevail.”
“Jacob Lipchitz, Ebreo, fedele alla religione dei suoi antenati, ha creato questa Vergine per una migliore intesa fra gli esseri umani su questa terra così che lo Spirito possa prevalere”
E’ un’opera tanto importante per Lipchitz che ci sono state altre versioni più monumentali per la biblioteca di Hastings on Hudson (1967), per il Nelson-Atkins Museum of Art a Kansas City (1968), per l’ingresso del Music Center of Los Angeles (1969) e per la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma (1971).